`ATA´: Sotto questa insegna, con questa sigla ‘Associazione Tecnica dell'Automobile', il 3 gennaio 1948 nasce in Italia un nuovo sodalizio intorno ad un fatto che per essere divenuto in pochi decenni dominante e universale appare già antico. Non il fatto automobile soltanto, ma il fatto motore, il motore a combustione interna, che è a fondamento del tutto. Anche della motonave, anche dell'aeroplano: `Terra, mare, cielo`».
Così iniziava la presentazione del Dott. Gino Pestelli, membro-promotore e primo redattore capo del ‘Giornale e Atti' dell'ATA, pubblicazione mensile del nuovo sodalizio.
L'Associazione si presentò dunque aperta a quanti nel mondo della tecnica motoristica erano partecipi di tanto progresso di mezzi e di applicazioni e a questo progresso cooperavano direttamente. Tecnica nel significato più largo della parola, per comprendere, non solo l'inventore che crea, il giornalista, il costruttore, ma anche l'organizzatore, l'imprenditore, l'esperto.
Il discorso inaugurale di Gino Pestelli si concludeva con questa frase:
«ATA, una bandiera senza segni politici né sindacali. Una bandiera su cui lo schematico disegnino del motore dello scolopio Barsanti e del suo collaboratore in tanta gloria di genio italiano dice tutto. Per il passato, per il presente, per l'avvenire»
L'assemblea costitutiva
L'assemblea costitutiva si tenne il 3 gennaio 1948 nella sede dell'ANFIA, che dette il benvenuto alla nuova associazione con il suo presidente, Dott. Rodolfo Biscaretti di Ruffia.
Pervennero in quell'occasione numerosi consensi ed adesioni; sin dall'inizio il patrocinio del CNR fu garantito dal suo presidente, prof. Gustavo Colonnetti.
I primi passi
L'ATA Associazione e l'ATA Rivista si affermarono con l'istantaneità delle cose nate bene. Primi passi, ma sicuri e spediti.
Fin dall'inizio fu subito chiaro che l'ATA non era una aristocratica accademia, un senato del motore; l'Associazione Tecnica dell'Automobile doveva essere una associazione essenzialmente culturale, intesa alla reciproca conoscenza e all'affiatamento tra quanti operavano nel campo del motore, nel senso più largo: un campo di divulgazione della tecnica, uno sprone a nuovi studi, un centro propulsivo di iniziative utili, specie di carattere pratico per lo sviluppo industriale, commerciale, sociale.
In queste definizioni rientrano non soltanto la scienza pura e la tecnica progettatrice e costruttrice, lo studio e l'invenzione, ma anche l'esperienza, lo spirito d'iniziativa e di organizzazione.
Fin dai primi anni di vita l'ATA assunse fisionomia nazionale con la costituzione di tre sezioni nel 1948 e nove l'anno seguente, dislocate su tutta la penisola, dal Veneto alla Sicilia.
Anche in sede internazionale, l'ATA si mise subito in evidenza, contribuendo il 24 gennaio 1948 a Parigi alla costituzione della F.I.S.I.T.A. e, in concomitanza del 31° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino, fece gli onori di casa a centinaia di tecnici di ogni nazione, partecipanti al Congresso Internazionale F.I.S.I.T.A.
Questo congresso fu il primo nel suo genere tenuto in Italia, in quanto prima non esisteva un'associazione italiana che tenesse i collegamenti internazionali con questo mondo della tecnica motoristica.
In occasione del congresso F.I.S.I.T.A. (23 settembre 1948 presso il salone d'onore del Politecnico di Torino al Castello del Valentino) l'ATA tenne a battesimo la sua prima "riunione annuale", riunione che si ripeterà negli anni a venire, scegliendo ogni anno una nuova sede.
Molte città italiane, sedi di sezioni ATA, ambirono ad ospitarla, ma di preferenza si cercò sempre città che consentissero ai convenuti di accrescere il risultato delle discussioni con visite istruttive a impianti industriali e ad organizzazioni di alta tecnologia.
Nel 1949, sempre a Torino, si costituì un "gruppo studenti ATA", un centinaio di iscritti, giovani futuri ingegneri, che attivamente iniziarono a partecipare ai lavori delle sezioni ATA e ad impegnarsi nelle discussioni con molto entusiasmo. Tutto questo entusiasmo indusse ATA a istituire un "premio ATA" per allievi ingegneri e giovani laureati, esteso a tutti i giovani dei politecnici e università italiane. Da questa iniziativa nacque l'attività che attualmente viene denominata "ATA Università".